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Campionamento sostanze odorigene

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Il campionamento delle sostanze odorigene è una fase delicata ma fondamentale per valutare correttamente l’impatto olfattivo di un impianto produttivo, come una conceria. Deve essere eseguito seguendo metodi normati, per garantire ripetibilità, rappresentatività e validità legale dei risultati.

Fasi del campionamento

1. Scelta del punto di prelievo

– Generalmente alla fonte (camini, bocche di emissione) o in recettori ambientali.

– In caso di emissioni da camini, il campionamento si esegue a camino convogliato, seguendo la UNI EN 15259 per il posizionamento.

2. Uso di sacche inerti

– I campioni si raccolgono in sacche in materiale inerte (es. Tedlar, Nalophan o PTFE), che non alterano la composizione odorosa.

– Le sacche devono essere pulite e certificate.

3. Tempi di conservazione

– Il campione va analizzato entro 30 ore dal prelievo (secondo UNI EN 13725).

– Durante il trasporto, deve essere protetto da luce e calore, in contenitori termici.

4. Flusso e durata del prelievo

– Il prelievo deve durare abbastanza da essere rappresentativo (tipicamente 20-30 minuti).

– Il flusso deve essere controllato (tramite rotametro o flussimetro calibrato).

5. Analisi: Olfattometria dinamica

Una volta campionato, il campione viene analizzato in laboratorio da un panel di valutatori umani addestrati, secondo la UNI EN 13725.

6. Buone pratiche

-Eseguire il campionamento in condizioni rappresentative del funzionamento reale dell’impianto (non a impianto fermo o in manutenzione).

-Fare almeno 3 campioni per punto, per garantire significatività statistica.

-Affidarsi a laboratori accreditati o almeno che seguano il sistema di qualità ISO 17025.

Il risultato è espresso in Unità Odorimetriche Europee per metro cubo (ouE/m³).